IL TERREMOTO A SANT'AGNELLO
di Franco Gargiulo
Erano tanti i problemi che attendevano di essere affrontati: il problema della casa, incentivare il commercio ed il turismo, creare nuovi posti di lavoro per i giovani… Purtroppo, a scombussolare i piano di lavoro della nuova Amministrazione, fu il catastrofico terremoto del 23 novembre di quell’anno che causò notevoli danni anche al nostro paese, furono danneggiate molte abitazioni e molti cittadini rimasero a lungo senza casa, ricoverati in alberghi o nelle case requisite.
Il ricordo di quella tragedia è ancora vivo in ognuno di noi e lo sarà ancora per lungo tempo. Anche molte chiese subirono danni più o meno gravi, in parte ancora da sanare, a distanza di 20 anni.
Sant’Agnello aveva intanto eletto il nuovo Parroco, don Giovanni Aponte, un sacerdote dinamico che per lunghi anni aveva collaborato a fianco di mons. Giuseppe Iaccarino e di cui, giustamente, ne raccoglieva l’eredità per continuare l’opera. Dopo circa un mese dal terremoto, in data 18 dicembre, il Consiglio Comunale volle esaminare quale fosse la situazione del paese e decidere la linea da seguire per la ricostruzione. Di seguito, riporto i diversi interventi dei Consiglieri e la deliberazione finale.
Il Sindaco dichiara: “Ritengo utile, a poco meno di un mese dal terremoto, di fare una pausa di riflessione al fine di ricavare spunti su quanto di positivo è stato fatto, e su quanto resta ancora da fare per assicurare il ritorno alla normalità.
Spero che, anche questa sera, si riesca a trovare una linea d’intesa fra tutti i gruppi consiliari. Devo confessare che l’apparato burocratico e l’Amministrazione Comunale, eletta da pochi mesi ed ancora in fase di rodaggio, si sono trovati di fronte a una mole di lavoro difficile e complesso a seguito dell’eccezionalità dell’evento tellurico. Desidero illustrare, sia pure brevemente, i vari problemi affrontati e quelli che sono ad un certo grado di sviluppo.
Problema dei “senzatetto” a seguito del terremoto.
Questo problema è stato, sin dal suo sorgere, affrontato con fermezza assicurando a tutti i sinistrati una sistemazione. Infatti dai pullman della notte del 23/11/80 siamo subito passati alla sistemazione negli alberghi requisiti. Risulta evidente che la presenza di una estesa struttura alberghiera ha agevolato il nostro compito. Voglio, tuttavia, sottolineare che i provvedimenti di requisizione sono stati posti in essere con tempestività ed in anticipo sulle direttive impartite dal Commissario del Governo.
La nostra preoccupazione era ed è tuttora quella di salvaguardare l’attività turistica che era compromessa dalla presenza dei senzatetto negli alberghi. A questa preoccupazione si aggiungeva anche la constatazione che la sistemazione negli alberghi non costituiva la soluzione ottimale per le esigenze di una famiglia. Pertanto si è passato alla necessaria fase di requisire le case inabitate non occupate. A questo proposito intendo riaffermare che non è stata attuata alcuna discriminazione tra i proprietari Santanellesi e non, ma unicamente si è tenuto conto nella scelta di alloggi da requisire di omogenee strutture abitative. Sappiamo che il provvedimento di requisizione è un atto di violenza nei confronti dei proprietari ma assolutamente indispensabile e necessario per assicurare ai sinistrati una sistemazione. A tutt’oggi, ho emesso circa cento ordinanze di requisizione, prima dell’odierna seduta ne ho firmate altre quarantacinque. Alcune, però, di queste ordinanze devono essere riesaminate perché i proprietari destinatari dei provvedimenti hanno prodotto documentazione per la revoca o la sospensione della requisizione. Inoltre molti degli alloggi requisiti sono stati messi dai proprietari a disposizione dei senzatetto, prima che venisse emanata l’ordinanza di requisizione.
La Commissione assegnazione alloggi requisiti, nella sua piena autonomia, può sancire o meno questa situazione.
Problema delle mense: Sin dal 24/11/80 abbiamo istituito un servizio mensa per i “senzatetto”, presso la Scuola Elementare del capoluogo. Successivamente tale servizio è stato esteso e poi trasferito presso il convento Padri Cappuccini, presso l’Asilo A. Manzoni e, con apposita convenzione, anche presso alcuni ristoranti locali. Il problema delle mense è strettamente, però, collegato con quello alberghiero nel senso che, appena stipulata la convenzione con gli alberghi, i senza tetto alloggianti negli alberghi usufruiranno della pensione completa.
Con piacere sottolineo che il numero giornaliero dei pasti consumati è risultato nettamente inferiore a quello dei “senzatetto”. Questo significa che molti si sono adattati senza ricorrere all’assistenza del Comune. Anche in questo ritengo che la nostra cittadinanza, al di là di sporadici ed isolati episodi di malcostume, abbia dato esempio di onestà e civiltà.
Problema della scuola: Le perizie eseguite presso i vari edifici scolastici non hanno rilevato alcun danno. Pertanto è stato abbastanza agevole far riprendere rapidamente l’attività scolastica.
Si è reso, però, necessario dislocare dal terranno della sede municipale, ove sono stati sistemati gli esercizi commerciali costretti ad evacuare dall’immobile del Corso Italia n. 87/97 alcune classi della Scuola Media presso l’edificio “Sette Dolori”.
Sappiamo che su questa scelta sono state espresse diverse considerazioni ed anche maldicenze. In perfetta coscienza sappiamo che questa scelta si è resa inevitabile, confortati anche dal parere positivo del Preside della Scuola Media, per garantire una sistemazione agli esercizi commerciali sgombrati dall’immobile del Corso Italia demolito.
Assicuro che la sistemazione delle classi presso i “Sette Dolori” è da considerarsi transitoria in attesa di reperire una sistemazione definitiva.
La situazione igienico-sanitaria: è stata sempre sotto controllo. Particolare attenzione è stata rivolta alla fornitura dell’acqua che, con l’ausilio dei tecnici dell’acquedotto, è stata sempre garantita. Per evitare epidemie l’Ufficiale Sanitario ha effettuato la vaccinazione antitifica. Il Banco di Napoli dietro nostre sollecitazione ha riaperto gli sportelli, evitando così ulteriori disagi ai nostri cittadini che erano costretti a recarsi a Sorrento.
Fino a questo momento l’emergenza è stata affrontata brillantemente con l’Unità di azione e con l’abolizione degli schieramenti politici. Per un ritorno alla normalità è necessario che anche i cittadini che sinora hanno dimostrato maturità e civiltà, si impegnino per la ricostruzione.
Stasera ho ricevuto tramite i carabinieri, le disposizioni del Commissario di Governo sulla riattazione degli edifici lievemente danneggiati, disposizioni che vanno approfondite e studiate. Do lettura, infine, della stima dei danni al patrimonio edilizio dell’intero territorio comunale per effetto del sisma del 23/11/80, redatto dall’ing. Capo dell’ufficio tecnico comunale ing. Aldo Bellone. Invito i Consiglieri ad illustrare le proprie considerazioni in merito alla stima ed alla sua eventuale approvazione.
Il Consigliere D’Esposito F.S.- capogruppo del P.R.I. dichiara:
“prima di perderci nella morta gara della sterile polemica siamo noi venti Consiglieri in grado di assicurare questa sera ed in questa sede ai concittadini, rimasti fuori casa, di trascorrere le prossime feste al chiuso di una casa al pari di altri più fortunati?
I Consiglieri del gruppo cristiani indipendenti sig. Maresca e d’Esposito chiedono delucidazioni sul numero degli appartamenti requisiti dei quali l’Amministrazione ha la disponibilità per la consegna alla commissione assegnazione alloggi requisiti.
Il Sindaco alla richiesta del suddetti Consiglieri, afferma quanto segue: “Siamo in possesso di n. 12 alloggi e la differenza tra il numero delle ordinanze di requisizione e gli alloggi disponibili si spiega facilmente. Le ordinanze di requisizione per il loro carattere di atti eccezionali, richiedono una scrupolosa osservazione di termini e di notifica della procedura pena la sua nullità.
Nel lasso di tempo tra la notifica del provvedimento e l’inizio delle operazioni connesse alle requisizioni i proprietari preferiscono cedere il proprio appartamento ad un terremotato di fiducia. Nulla, però, vieta che la commissione non ratifichi queste operazioni, assegnando l’alloggio a famiglie diverse da quella scelta dal proprietario dell’immobile requisito.”
Il consigliere D’Esposito F.S. fa presente: “Perché la commissione deve fare la distinzione fra buoni e cattivi, sloggiando chi ha avuto la fortuna di trovare un alloggio?”
Il consigliere Maresca, capogruppo dei cristiani democratici indipendenti chiede quante famiglie devono ancora essere sistemate. Il Sindaco riferisce al consigliere Maresca che le famiglie da sistemare alla data odierna sono circa sessanta, ma sottolinea che è difficile fare un calcolo aritmetico ben preciso perché diverse abitazioni potranno riacquistare l’agibilità previa esecuzione di lievi interventi.
Il consigliere De Angelis – capogruppo dell’Unità per l’Alternativa – afferma: “In questa circostanza è in noi la consapevolezza di trovarci di fronte ad una tragedia inimmaginabile. La vasta tragedia che ha colpito un numero impressionante di persone si inserisce nella questione meridionale che si è ulteriormente aggravata. Per Sant’Agnello, è certamente il momento più critico a circa novant’anni dalla sua fondazione. È questa una consapevolezza della gravità del momento che ci deve far riflettere. Anche nella penisola Sorrentina il sisma ha mortificato prevalentemente categorie ben definite, gli emarginati, i sofferenti da sempre.
Avrei preferito dal Sindaco nella sua relazione un riconoscimento doveroso per tutte le forze politiche. Siamo del parere che bisogna annullare, nell’interesse della ripresa, gli schieramenti politici per convogliare tutte le forze verso un unico interesse che è quello della ripresa del nostro comune.
Dobbiamo non sottovalutare la crisi che ha colpito l’artigianato e dedicare particolare attenzione al problema del turismo. Noto una assoluta mancanza di indicazioni in tale settore. Riaffermo la necessità della Istituzione dell’Assessorato al Turismo, indispensabile in questo momento per la ripresa dell’attività turistica. Abbiamo notizie di danni denunciati in altri comuni con corrispondenti alla realtà. Certamente questa condotta si ritorcerà contro di noi come già sta avvenendo con le numerose disdette pervenute subito dopo il sisma.
Il terremoto, ha aggravato una situazione abitativa già precaria e, purtroppo devo rilevare che ci sono stati rallentamenti nel portare ad esecuzione le ordinanze di requisizione. Abbiamo a tutt’oggi sistemato n. 12 famiglie nel complesso dei Sette Dolori.
Noi non contestiamo la circostanza che il senzatetto possa trovare una sistemazione autonomamente, però contestiamo che ancora una volta gli strati più deboli della popolazione restano fuori in quanto non prescelti dai proprietari. Si ha l’impressione che questo sistema sia stato favorito da alcuni amministratori.
In quanto membro della Commissione assegnazione alloggi non sono del parere di rimuovere i senza tetto dagli alloggi messi a loro disposizione bonariamente dai proprietari. Invito, per garantire un alloggio alla generalità dei senzatetto di completare l’indagine degli appartamenti non occupati.
Per quanto riguarda il problema delle demolizioni, riferisco che si sono diffuse voci allarmanti e con giusta ragione in quanto la demolizione costituisce un’operazione violenta non tanto nei confronti dei proprietari, ma del patrimonio edilizio.
Siccome la normativa sulla ricostruzione non è stata ancora emanata, ritengo necessario usare molta precauzione perché si devono pur offrire garanzie ai proprietari.
Per i negozi evacuati dal Corso Italia e sistemati nei terranei dell’edificio della sede municipale costringendo alcune classi a trasferirsi presso i “Sette Dolori” abbiamo già espresso le nostre proposte alternative.
Perché non è stata requisita la sede della D.C. o, anche del nostro partito? Inoltre non si poteva, almeno, evitare la demolizione dei negozi al Corso Italia?
Propongo che sia, inoltre, costituito al più presto un Ufficio Tecnico funzionale e permanente per i problemi del terremoto non potendo affidarci sempre al volontarismo dei tecnici.
Per la riattazione degli edifici lievemente lesionati, propongo la suddivisione del Comune in Comparti di recupero ed affidati ciascuno ad un’unica impresa in modo da realizzare interventi omogenei e non dispersivi.
Ritengo da quanto emerso a tutt’oggi che la D.C. locale soffra di angusta politica e ci sembra necessario per la risoluzione dei problemi un allargamento della base di maggioranzaq per la quale siamo disponibili.
Concordo, infine, come dato provvisorio, la stima dei danni redatta dall’Ing. Aldo Bellone.”
Il consigliere Maresca – capogruppo dell’Unità per l’Alternativa – dichiara: “voglio ricevere, non per spirito polemico, risposta rassicurante sul problema della viabilità poiché ho notato che il traffico, in molte strade sulle quali si affacciano edifici inagibili, continua ad essere intenso. Noto, inoltre, una certa chiusura della Giunta Municipale nei nostri confronti in questi ultimi tempi. Capisco il peso e la difficoltà dei problemi, ma voglio ricordare che essi potranno essere risolti se voi e noi saremo più aperti.”
Il consigliere Castellano – capogruppo della D.C. dichiara: “Non è mia intenzione dilungarmi troppo, in considerazione che la dissertazione post-terremoto del Sindaco è stata ampia e minuziosa. Non posso, però, esimermi dal profondere un elogio al comportamento dell’Amministrazione, accomunando in essa tutte le forze politiche. Non posso, però consentire che si parla di assenz4e dell’Amministrazione nel settore del turismo, né che si insinui sul comportamento tenuto dall’Amministrazione nei procedimenti di requisizione.
Noi siamo stati sempre aperti e favorevoli alle forme di collaborazione con tutte le forze politiche, ma subordinare questa collaborazione ad una statuizione formale ci sembra politicamente inopportuno ed errato.”
Il Sindaco dichiara: “Qualche consigliere ha richiesto dei chiarimenti come se fosse un cittadino qualsiasi e non un consigliere comunale. Le porte del Comune sono sempre aperte a chiunque, né ritengo di avere l’obbligo di invitare i Consiglieri perché considerata la situazione, ognuno deve spontaneamente mettersi a disposizione. Per le requisizioni non portate ad esecuzione perché il proprietario ha ceduto preventivamente il proprio alloggio ad un terremotato ribadisco che la Commissione assegnazione alloggio può disporre anche diversamente.
La viabilità è un problema complesso e verso il quale abbiamo sempre rivolto la massima attenzione. Voglio, però, sottolineare che a causa di continue scosse molte strutture si sono modificate ed aggravate. Si è detto anche che bisogna far presto e su questo sono perfettamente d’accordo. Però bisogna sempre frenare le opposte esigenze di demolire o salvare gli immobili a ogni costo. Preciso, inoltre, che le ordinanze di demolizione non nascono da velleità del Sindaco ma da circostanziate perizie tecniche che hanno evidenziato dissesti molto gravi come per l’edificio del Corso Italia n. 87/95.
I nostri atteggiamenti non sono mai ispirati a fini speculativi né che l’Amministrazione Comunale di Sant’Agnello abbia concordato con altri Comuni la valutazione dei danni.”
Esaurita la discussione.
Il Consiglio Comunale, uditi gli interventi dei vari Consiglieri sopradescritti, delibera: di approvare la stima del danno al patrimonio edilizio comunale per effetto del sisma del 23/11/80 redatta dall’Ing. Aldo Bellone incaricato Capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, allegata alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale.
I primi mesi del 1981 trascorsero mentre si procedeva nell’opera di ricostruzione post-terremoto e di assistenza ai tanti cittadini che ancora erano alloggiati negli alberghi. Anche molte strade erano danneggiate, così come le chiese. I danni, ancora oggi, in parte, non sono stati sanati.
Fonte
“Storia del Comune di Sant’Agnello dal 1946 al 1999 – Vicende politiche, amministrative ed avvenimenti di cronaca” di Franco Gargiulo
Si ringrazia per averci fornito questo materiale, oltre l'autore, il sig. Antonino Esposito
responsabile del sito www.penisolasorrentina.info