NATALE NELLA TERRA DEL TERREMOTO
Potenza, Avellino, Napoli: ancora macerie, famiglie senza tetto, povertà, anzi miseria, fratelli in lutto, tende, baracche, case diroccate, per molti persiste la paura, camion di viveri, di indumenti, militari e civili in soccorso..... E' in questo vivo quadro che noi cristiani di Piano ci prepariamo a celebrare il Natale 1980.
Forse non ci saranno luminarie, ne zampogne, ne musica per le vie, o forse ci saranno. Non importa, sempre Natale è, il Natale del Signore Gesù. Ci auguriamo che tutti possano già abitare una casa, anche se non la propria, che tutti abbiano in dono da Gesù, il Figlio del Padre, che "pensa agli uccelli del cielo e ai gigli del campo" (Vangelo), serenità, e i meno provati si preoccupino di consolare, aiutare, compatire i più bisognosi.
Se mancherà la festa esterna, non manchi la carità fraterna e l'unione nella comune sofferenza. Quest'anno il Signore non nasce in una grotta, ma in baracche, sotto le tende, tra le macerie, e "pieno di compassione per le folle, che vagano come pecore senza pastore" (Vangelo), dice a tutti, anche Lui il Nato in una stalla, il Perseguitato a pochi mesi dalla nascita, il Povero di ogni bene terreno: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io vi darò ristoro" (Vangelo).
Noi di Piano di Sorrento andiamo tutti a Lui in questo Natale, dopo la terribile esperienza del 23 novembre, andiamo per celebrare da cristiani la sua Nascita. Andiamo a Lui, ricordando, anzi rivivendo la sua Avventura di Passione e di Gloria, che si rinnova ogni volta che un uomo, che un popolo soffre. La memoria del Natale non si può abbellire o ingannare, o rendere sterile e sentimentale; è una memoria pericolosa, perchè ci fa incontrare con Cristo, che "per noi e per la nostra salvezza discese dal cielo" (Credo), e ci impone di imitarlo. "Amiamo non a parole, ma con i fatti"; "in spirito e verità".
p. Angelo Albani
("Il Carottese" del dicembre 1980)