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Birbarah di Yammuni
Gesų era paziente
con gli ottusi e gli sciocchi, come paziente č l'inverno in attesa della
primavera.
Sapeva sopportare il
loro indugio come la montagna sa sopportare il vento.
Alle aspre domande dei
nemici rispondeva con benevolenza.
Alle provocazioni dei
pignoli e dei litigiosi sapeva opporre un inaccessibile silenzio: il silenzio
dei forti che sanno dominarsi.
Ma Gesų era anche
intollerante.
Non sopportava gli
ipocriti, Lui.
Non cedeva agli astuti
e a coloro che erano abili nel maneggiare le parole.
E non sopportava di
ricevere imposizioni.
Era intollerante con
coloro che non credevano nella luce perchč nell'ombra era la loro dimora; e
con coloro che chiedevano segnali al cielo perchč non sapevano leggerne nei
propri cuori.
Era intollerante con
tutti quelli che soppesavano e misuravano il giorno e la notte prima di
decidere di affidare i propri sogni all'alba o al tramonto.
Gesų era paziente.
Eppure Egli era il pių
intollerante di tutti gli uomini.
Se desiderava che tu
tessessi una veste, non si curava di quanto avresti dovuto trascorrere tra il
telaio e il lino, anche fossero stati anni interi.
Ma non ammetteva
neppure la pių piccola smagliatura del tessuto.
K.Gibran, Gesų
figlio dell'Uomo, Roma 2003.